Guida completa al regime forfettario in Italia: cos’è, requisiti, limiti e fatturazione
Il regime forfettario è uno dei regimi fiscali più utilizzati dai liberi professionisti e dalle piccole imprese in Italia. Si tratta di un regime agevolato che permette di semplificare la gestione fiscale e tributaria rispetto ai regimi ordinari, offrendo un’aliquota fiscale ridotta e minori obblighi contabili. Questo articolo vuole essere una guida completa e dettagliata, rivolta a chi desidera conoscere meglio come funziona, quali sono i requisiti per accedervi, i limiti imposti e come emettere le fatture in questo regime.
Cos’è il regime forfettario?
Il regime forfettario è stato introdotto in Italia con la Legge di Stabilità 2015 (Legge n. 190/2014), sostituendo e unificando i regimi agevolati precedenti (come il regime dei minimi). Questo regime consente di semplificare la contabilità e offre importanti agevolazioni fiscali per piccole partite IVA, professionisti e microimprese che rispettano determinati requisiti.
Uno degli aspetti fondamentali del regime forfettario è la determinazione forfettaria del reddito imponibile, ossia che non è necessario tener conto delle spese effettivamente sostenute per l’attività lavorativa. Al contrario, il reddito imponibile viene calcolato applicando un coefficiente di redditività al fatturato lordo. Questo coefficiente varia a seconda dell’attività economica esercitata. L’aliquota fiscale applicata al reddito imponibile è particolarmente vantaggiosa: si parte dal 5% per i primi cinque anni di attività e successivamente passa al 15%.
I requisiti per accedere al regime forfettario
Per poter aderire al regime forfettario, è necessario soddisfare determinati requisiti. In particolare, vi sono requisiti legati ai limiti di fatturato, alle spese sostenute e alle condizioni di non incompatibilità. Vediamoli nel dettaglio:
1. Limiti di fatturato
Il limite massimo di ricavi o compensi annui per poter accedere o rimanere nel regime forfettario è fissato a 85.000 euro dal 2023. Questo significa che, nel corso dell’anno fiscale, i ricavi o compensi percepiti non devono superare tale soglia. Se durante l’anno dovessi superare il limite di fatturato, perderesti il diritto a rimanere nel regime forfettario dall’anno successivo.
2. Limiti alle spese per collaboratori e beni strumentali
Per restare nel regime forfettario, vi sono anche limiti alle spese sostenute per dipendenti o collaboratori e per l’acquisto di beni strumentali. In particolare:
- Le spese per dipendenti e collaboratori non devono superare i 20.000 euro annui.
- Non si possono superare 20.000 euro annui per l’acquisto di beni strumentali necessari all’attività, come attrezzature o veicoli.
3. Condizioni di non incompatibilità
Per aderire al regime forfettario, non bisogna trovarsi in alcune condizioni che rendono l’accesso incompatibile. In particolare:
- Non si può essere soci di società di persone, associazioni professionali o imprese familiari.
- Non si può esercitare, contemporaneamente all’attività in regime forfettario, un’attività d’impresa, arte o professione con un regime fiscale diverso.
- Non è consentito partecipare a società a responsabilità limitata trasparenti fiscalmente.
Queste condizioni mirano a evitare che il regime forfettario venga utilizzato impropriamente per ridurre artificialmente il carico fiscale in situazioni in cui è richiesta una contabilità più complessa e trasparente.
I vantaggi del regime forfettario
Uno dei principali motivi per cui molti professionisti e piccole imprese scelgono il regime forfettario è la sua semplicità gestionale e i benefici fiscali. Vediamo alcuni dei principali vantaggi:
- Imposta sostitutiva ridotta: come già accennato, l’aliquota fiscale è molto vantaggiosa. Nei primi cinque anni, l’imposta sostitutiva è fissata al 5%, mentre dal sesto anno in poi si passa al 15%. L’imposta sostitutiva sostituisce IRPEF, addizionali comunali e regionali, e l’IRAP.
- Esenzione IVA: i contribuenti in regime forfettario sono esenti dall’applicazione dell’IVA. Questo significa che non devono addebitare l’IVA ai propri clienti e non devono effettuare la liquidazione periodica dell’IVA. Tuttavia, è importante ricordare che non possono detrarre l’IVA sugli acquisti.
- Niente ritenuta d’acconto: i forfettari non sono soggetti alla ritenuta d’acconto sulle fatture emesse, quindi ricevono l’importo pieno dai propri clienti. Inoltre, non devono applicare ritenute sui compensi erogati.
- Semplificazione contabile: non è necessario tenere una contabilità complessa o redigere il bilancio. Non vi è obbligo di tenere il registro IVA, né quello dei beni ammortizzabili.
- Riduzione contributiva per artigiani e commercianti: per chi è iscritto alla gestione artigiani e commercianti dell’INPS, c’è la possibilità di richiedere una riduzione del 35% sui contributi previdenziali.
I limiti del regime forfettario
Nonostante i numerosi vantaggi, il regime forfettario presenta anche alcuni limiti che possono non renderlo adatto a tutte le categorie di contribuenti.
- Mancanza di detrazioni IVA: uno dei principali svantaggi è l’impossibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti, essendo esenti dall’IVA. Questo può penalizzare chi sostiene spese consistenti per beni e servizi.
- Impossibilità di dedurre le spese effettive: nel regime forfettario, le spese non vengono dedotte in maniera analitica, ma si applica un coefficiente di redditività fisso. Questo potrebbe risultare meno conveniente per chi ha molte spese legate all’attività, come l’acquisto di attrezzature o materiali.
- Limitazioni sul fatturato: il limite di 85.000 euro di ricavi o compensi potrebbe risultare troppo basso per alcune categorie professionali o imprenditoriali, che potrebbero trovare più conveniente il passaggio al regime ordinario, dove è possibile dedurre tutte le spese.
Come emettere le fatture in regime forfettario
Anche se il regime forfettario prevede una contabilità semplificata, è comunque necessario emettere correttamente le fatture per i clienti. Vediamo ora, nel dettaglio, quali sono gli elementi fondamentali da includere in una fattura e come vanno gestiti alcuni aspetti particolari del regime forfettario.
1. Dati obbligatori nella fattura
Una fattura emessa in regime forfettario deve contenere i seguenti elementi:
- Dati del venditore (o prestatore di servizi): nome e cognome o ragione sociale, partita IVA, indirizzo.
- Dati del cliente: nome e cognome o ragione sociale, partita IVA o codice fiscale, indirizzo.
- Descrizione dei beni o servizi forniti.
- Importo totale della fattura, che corrisponde al compenso o ricavo.
- Data di emissione della fattura e numero progressivo della fattura.
2. Nessuna indicazione dell’IVA
Essendo esenti dall’IVA, i contribuenti in regime forfettario non devono indicare l’IVA in fattura. Tuttavia, è obbligatorio includere una dicitura che giustifichi questa esenzione. La frase da utilizzare è la seguente:
“Operazione in franchigia da IVA ai sensi dell’art. 1, commi 54-89, della Legge n. 190/2014 – Regime forfettario.”
3. Assenza di ritenuta d’acconto
Un altro aspetto importante delle fatture in regime forfettario è che non si deve applicare la ritenuta d’acconto. Anche in questo caso, è opportuno inserire una nota in fattura, per chiarire la natura dell’esenzione:
“Trattandosi di regime forfettario, non soggetto a ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 1, commi 54-89, della Legge n. 190/2014.”
4. Fattura elettronica (opzionale)
A partire dal 2022, anche i contribuenti in regime forfettario sono obbligati all’emissione della fattura elettronica, ma solo se nell’anno precedente hanno superato i 25.000 euro di ricavi. Chi non raggiunge tale soglia può continuare a emettere fatture cartacee. Dal 2024 invece l’obbligo di fattura elettronica è per tutti.
Conclusione
Il regime forfettario è sicuramente una scelta vantaggiosa per molti professionisti e piccole imprese in Italia grazie alla sua semplicità contabile e alle agevolazioni fiscali. Tuttavia, non è un’opzione universale e richiede una valutazione attenta delle proprie esigenze, specialmente in termini di spese e ricavi. Emettere correttamente le fatture e rispettare i limiti e i requisiti imposti è fondamentale per mantenere il diritto a questo regime.
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