Chiusura Partita Iva: costi, tasse, camera di commercio, professionista e altre informazioni

La chiusura della partita IVA è una procedura che molti professionisti, liberi professionisti o titolari di piccole imprese devono affrontare nel corso della loro carriera. In alcuni casi, infatti, può accadere che il business non vada come previsto, che la persona decida di cambiare attività o che, semplicemente, non sia più necessario mantenere la partita IVA. In questa guida, cercheremo di rispondere a tutte le domande più frequenti riguardo alla chiusura della partita IVA, fornendo una panoramica completa dei passaggi, dei costi, delle modalità e delle tempistiche.

Che cos’è la Partita IVA?

La partita IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) è un numero di identificazione fiscale rilasciato dall’Agenzia delle Entrate a chi intraprende un’attività economica. Ogni lavoratore autonomo, professionista, impresa o società che svolge attività economiche e che deve fatturare i propri servizi o beni, è tenuto a possedere una partita IVA. L’apertura della partita IVA comporta una serie di obblighi fiscali e amministrativi, come la presentazione delle dichiarazioni IVA, la tenuta della contabilità e il pagamento delle imposte dovute.

La chiusura della partita IVA, pertanto, rappresenta l’atto formale con cui si comunica all’Agenzia delle Entrate che non si intende più esercitare l’attività economica. La decisione di chiudere una partita IVA può derivare da molteplici motivi: l’attività economica non è più redditizia, la cessazione dell’attività lavorativa, un cambio di settore o la semplice volontà di cessare un’attività non più in linea con le proprie esigenze. PARTITA IVA FORFETTARIA 2025: GUIDA COMPLETA TRA COSTI E ADEMPIMENTI

Perché si Decidere di Chiudere la Partita IVA?

La decisione di chiudere la partita IVA può essere legata a vari fattori. Ecco alcune delle motivazioni più comuni:

  1. Cessazione dell’attività: Un’impresa o un professionista che smette di esercitare la propria attività può decidere di chiudere la partita IVA. In questo caso, la chiusura avviene solitamente al termine dell’attività.
  2. Cambio di attività: Talvolta un professionista o un imprenditore può decidere di cambiare attività, passando a un altro settore che non richiede l’apertura della partita IVA, o che non prevede la necessità di essere titolare di partita IVA.
  3. Raggiungimento di una soglia di fatturato basso: Alcuni professionisti potrebbero scoprire che il volume d’affari è talmente ridotto da non giustificare più il mantenimento della partita IVA. In questi casi, potrebbero valutare la possibilità di chiudere la partita IVA e ricorrere ad alternative, come il lavoro dipendente o il lavoro occasionale.
  4. Passaggio a un altro regime fiscale: Un altro motivo per cui si potrebbe decidere di chiudere una partita IVA è il desiderio di passare ad un altro regime fiscale che non prevede l’apertura della partita IVA, come nel caso dei regimi agevolati per piccole imprese o il regime dei minimi.

Come si Procede per Chiudere la Partita IVA

La procedura per chiudere la partita IVA in Italia non è particolarmente complessa, ma deve essere eseguita correttamente per evitare sanzioni o problematiche con l’Agenzia delle Entrate. I passaggi da seguire sono i seguenti:

  1. Comunicazione di cessazione dell’attività:Il primo passo per chiudere una partita IVA è quello di comunicare la cessazione dell’attività all’Agenzia delle Entrate. Questa comunicazione va fatta tramite la presentazione di un apposito modulo, ovvero il modello AA9/12 (per le persone fisiche) o AA7/10 (per le persone giuridiche o società). La comunicazione può essere effettuata online, attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate, oppure in alternativa, presentando la documentazione presso gli uffici locali dell’Agenzia.È importante che la cessazione venga comunicata entro 30 giorni dalla data effettiva di cessazione dell’attività. In caso di ritardo, si possono applicare sanzioni.
  2. Compilazione del Modulo AA9/12 o AA7/10:Il modulo AA9/12 è destinato alle persone fisiche, mentre il modulo AA7/10 riguarda le persone giuridiche (società e associazioni). In questo modulo si dovranno indicare le informazioni riguardanti l’attività che si intende cessare, la data di cessazione, eventuali dati fiscali e di fatturazione. Il modulo può essere compilato direttamente online sul sito dell’Agenzia delle Entrate o con l’assistenza di un commercialista.
  3. Restituzione di eventuali registri contabili e documentazione fiscale:Dopo la chiusura della partita IVA, potrebbe essere necessario restituire alcuni documenti fiscali o registri contabili, a seconda della tipologia di attività svolta e degli obblighi precedenti.
  4. Completamento della dichiarazione dei redditi:Anche dopo la chiusura della partita IVA, l’obbligo di dichiarazione dei redditi potrebbe non essere estinto. È necessario presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui si è cessato l’esercizio dell’attività. Questo passaggio serve a regolarizzare gli eventuali crediti o debiti fiscali.

I Costi della Chiusura della Partita IVA

La chiusura della partita IVA non comporta costi significativi, ma alcune spese accessorie potrebbero essere previste. Ecco i principali costi da considerare:

  1. Costo di consulenza: Se ci si affida a un commercialista per la gestione della chiusura della partita IVA, bisognerà tenere conto della parcella professionale. Solitamente, il costo di una consulenza per la chiusura della partita IVA varia in base alla complessità dell’attività e al commercialista scelto. In generale, il costo di un commercialista per questa pratica può oscillare tra i 100 e i 300 euro.
  2. Imposte arretrate: Se ci sono imposte arretrate da pagare, come l’IVA non versata o altre imposte relative all’attività, queste dovranno essere regolarizzate prima della chiusura definitiva. È importante essere in regola con il pagamento delle imposte, altrimenti si rischiano sanzioni e interessi.
  3. Sanzioni: Se la cessazione della partita IVA non avviene nei tempi previsti (entro 30 giorni dalla cessazione effettiva dell’attività), l’Agenzia delle Entrate può applicare delle sanzioni. Il costo di queste sanzioni dipende dal ritardo con cui viene comunicata la cessazione, ma in ogni caso va evitato per non aumentare i costi.

Tempistiche della Chiusura della Partita IVA

La procedura di chiusura della partita IVA non è lunga. Una volta che la comunicazione è stata inviata all’Agenzia delle Entrate, la cessazione viene generalmente formalizzata in pochi giorni, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario qualche settimana per completare tutte le operazioni burocratiche.

Nel caso di aziende o professionisti con più complicazioni fiscali o obblighi arretrati, i tempi potrebbero allungarsi. È sempre importante verificare che tutte le imposte siano pagate correttamente per evitare ritardi o problematiche successive.

Cosa Succede Dopo la Chiusura della Partita IVA?

Una volta che la partita IVA è stata chiusa, il professionista o l’imprenditore non dovrà più adempiere agli obblighi fiscali previsti per chi è titolare di partita IVA. Tuttavia, potrebbero essere necessari ulteriori passaggi a seconda del tipo di attività. Ad esempio, nel caso di eventuali debiti fiscali non saldati, si dovranno completare le pratiche di estinzione.

Se si decide di riaprire una partita IVA in futuro, sarà necessario seguire nuovamente la procedura di apertura e adempiere a tutte le formalità fiscali previste.

Conclusioni

La chiusura della partita IVA è una procedura abbastanza semplice, ma che richiede attenzione e precisione. È fondamentale rispettare i termini previsti e assolvere agli obblighi fiscali, in modo da evitare sanzioni e complicazioni future. Se hai dubbi o se la tua situazione è particolarmente complessa, ti consigliamo di rivolgerti a un commercialista, che potrà guidarti attraverso la procedura in modo sicuro e professionale.

Commento all'articolo