La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è l’indennità mensile di disoccupazione destinata ai lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente il posto di lavoro. Nel 2025, sono state introdotte alcune modifiche significative riguardo ai requisiti di accesso e agli importi erogati. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cos’è la NASpI, come richiederla, gli importi previsti e le novità introdotte nel 2025.
Cos’è la NASpI?
La NASpI è una prestazione economica erogata dall’INPS a favore dei lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente l’occupazione. È destinata a supportare il reddito del lavoratore durante il periodo di disoccupazione e viene riconosciuta a condizione che il lavoratore soddisfi specifici requisiti contributivi e di stato di disoccupazione.
Chi può richiedere la NASpI?
Possono accedere alla NASpI i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente l’occupazione, compresi:
- Apprendisti.
- Soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato.
- Personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.
- Dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
Non possono accedere alla prestazione:
- Dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni.
- Operai agricoli a tempo determinato.
- Lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.
- Lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato.
- Lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASpI.
Requisiti per richiedere la NASpI
Per avere diritto alla NASpI, il lavoratore deve soddisfare i seguenti requisiti:
- Essere in stato di disoccupazione.
- Aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti la perdita del lavoro.
A partire dal 1° gennaio 2025, è stato introdotto un ulteriore requisito per i lavoratori che si sono dimessi volontariamente o hanno risolto consensualmente un contratto a tempo indeterminato:
- Se, nei successivi 12 mesi, trovano una nuova occupazione e successivamente la perdono involontariamente, devono aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo impiego per poter accedere alla NASpI. cgiltreviso.it
Come richiedere la NASpI
La domanda per la NASpI deve essere presentata all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. La presentazione può avvenire tramite:
- Online: accedendo al sito dell’INPS con le credenziali SPID, CIE o CNS.
- Patronati: attraverso i centri di assistenza fiscale convenzionati.
- Contact Center: chiamando il numero verde 803 164.
È importante fornire tutte le informazioni richieste e allegare la documentazione necessaria, come il certificato di cessazione del rapporto di lavoro e i dati bancari per l’accredito dell’indennità.
Importo della NASpI
L’importo mensile della NASpI viene calcolato sulla base della retribuzione media mensile degli ultimi 4 anni di lavoro. La formula di calcolo è la seguente:
- Se la retribuzione media mensile è inferiore a 1.436,61 euro: l’indennità è pari al 75% della retribuzione media mensile.
- Se la retribuzione media mensile è superiore a 1.436,61 euro: l’indennità è pari al 75% della retribuzione media mensile più il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e 1.436,61 euro.
L’importo massimo mensile della NASpI per il 2025 è fissato a 1.562,82 euro.
Durata della NASpI
La durata dell’indennità è pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni. Ad esempio, se un lavoratore ha accumulato 104 settimane di contribuzione, avrà diritto a 52 settimane di NASpI.
A partire dal 1° gennaio 2025, l’importo dell’indennità si riduce del 3% al mese a partire dal quarto mese di percezione.
Novità introdotte nel 2025
Dal 1° gennaio 2025, sono state introdotte le seguenti novità:
- Requisito contributivo aggiuntivo: per i lavoratori che si sono dimessi volontariamente o hanno risolto consensualmente un contratto a tempo indeterminato, è necessario aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo impiego per poter accedere alla NASpI in caso di successiva perdita involontaria del lavoro.
- Assenza ingiustificata prolungata: un altro cambiamento riguarda i lavoratori che si assentano ingiustificatamente dal lavoro per periodi troppo lunghi. Se un lavoratore perde il posto di lavoro a causa di una lunga assenza non giustificata, non avrà diritto a ricevere la NASpI. Questo aspetto serve a incentivare il rispetto degli obblighi contrattuali e a evitare che la disoccupazione involontaria venga abusata.
- Anticipazione della NASpI: Nel 2025, è stato introdotto un nuovo strumento che permette di richiedere l’anticipazione della NASpI. Questo consente a chi ha perso il lavoro di ricevere una parte dell’indennità in anticipo, prima che l’intero periodo di disoccupazione venga completato. L’anticipo sarà applicato solo in determinate situazioni e la somma anticipata verrà calcolata in base a specifici parametri stabiliti dall’INPS. Questa novità mira a garantire una maggiore liquidità per chi si trova in difficoltà economica durante i primi mesi di disoccupazione.
NASpI anticipata: come funziona?
L’anticipazione della NASpI è una misura che consente di ottenere una parte dell’indennità di disoccupazione prima del normale pagamento mensile. La domanda per l’anticipo può essere presentata all’INPS durante la fase di richiesta della NASpI e deve essere motivata da necessità particolari, come situazioni di difficoltà economica immediata.
In pratica, i beneficiari della NASpI possono chiedere che una parte dell’importo spettante venga erogata in un’unica soluzione. Questo tipo di anticipazione, tuttavia, non è automatico e dovrà essere giustificato da specifiche condizioni economiche del lavoratore, che dovrà presentare adeguata documentazione a supporto della richiesta.
Cosa fare se la domanda di NASpI viene respinta?
Se la domanda di NASpI viene respinta, il lavoratore ha il diritto di fare ricorso. L’INPS offre una procedura di ricorso che deve essere presentata entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione di rifiuto. Il ricorso può essere presentato online attraverso il portale dell’INPS o tramite i patronati. Durante il periodo di esame del ricorso, il lavoratore non riceverà l’indennità, ma qualora il ricorso venga accolto, verranno retroattivamente pagati gli importi spettanti.
Controlli e sanzioni per la NASpI
L’INPS esegue controlli periodici per verificare che i beneficiari della NASpI rispettino i requisiti necessari per continuare a riceverla. Tra i controlli effettuati ci sono quelli relativi alla ricerca attiva di lavoro e alla disponibilità a partecipare a eventuali proposte di ricollocamento. Se il lavoratore non rispetta gli obblighi previsti, ad esempio non accetta un’offerta di lavoro congrua o non partecipa a corsi di formazione, l’indennità può essere sospesa o ridotta.
Inoltre, se il beneficiario trova una nuova occupazione, deve comunicarlo tempestivamente all’INPS, in modo che l’indennità venga sospesa e non venga erogata oltre il periodo previsto.
Conclusioni: cosa sapere sulla NASpI nel 2025
La NASpI rappresenta una delle principali forme di sostegno al reddito per i lavoratori che perdono il posto di lavoro in modo involontario. Nel 2025 sono stati introdotti alcuni cambiamenti significativi, tra cui l’anticipazione della NASpI, nuove modalità di calcolo e l’introduzione di requisiti aggiuntivi per chi si è dimesso volontariamente. È fondamentale che i lavoratori siano ben informati su come funziona la NASpI, quali sono i requisiti e come fare correttamente la domanda.
L’importante è presentare la domanda tempestivamente, rispettare i requisiti e mantenere aggiornata la propria situazione lavorativa, al fine di evitare interruzioni nell’erogazione dell’indennità. Se hai bisogno di chiarimenti o assistenza, ti consigliamo di rivolgerti a un patronato o di consultare direttamente il sito dell’INPS.
La NASpI rimane uno strumento fondamentale per supportare i lavoratori disoccupati, offrendo un aiuto concreto mentre cercano una nuova occupazione, ma è essenziale rispettare tutte le condizioni previste per garantirsi di poter usufruire pienamente del beneficio.