La dichiarazione IVA può essere considerata validamente presentata anche oltre il 30 aprile, a patto che l’invio avvenga entro 90 giorni dalla scadenza, ossia entro il 29 luglio 2025. In questo caso, però, si applica una sanzione ridotta per invio tardivo.
Se invece la dichiarazione viene trasmessa oltre i 90 giorni, si considera omessa, con conseguenze ben più gravi:
- Impossibilità di sanare con ravvedimento;
- Applicazione di sanzioni più elevate;
- Presunzione di evasione d’imposta.
Sanzioni per l’invio tardivo della dichiarazione IVA
L’invio tardivo entro 90 giorni comporta una sanzione ridotta rispetto alla dichiarazione omessa. Le sanzioni sono così distinte:
1. Dichiarazione tardiva (entro 90 giorni):
- Sanzione base: da 250 a 2.000 euro;
- Sanzione ridotta con ravvedimento operoso: 25 euro, se la dichiarazione viene inviata entro 90 giorni e si paga spontaneamente la sanzione entro lo stesso termine.
2. Dichiarazione omessa (oltre 90 giorni):
- La sanzione ordinaria va dal 120% al 240% dell’IVA dovuta, con un minimo di 250 euro, anche in caso di imposta a credito;
- In caso di dichiarazione omessa ma versamenti regolarmente effettuati, la sanzione è dal 60% al 120% dell’imposta dovuta.
Come regolarizzare con il ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso è uno strumento che consente di regolarizzare errori o omissioni fiscali beneficiando di sanzioni ridotte. Per invio tardivo della dichiarazione IVA, occorre:
- Trasmettere il modello IVA entro 90 giorni dalla scadenza (quindi entro il 29 luglio 2025);
- Versare la sanzione ridotta (pari a 1/10 di quella minima: 25 euro) tramite modello F24 con codice tributo 8911;
- Non attendere controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, altrimenti decade la possibilità di ravvedersi.
Nel caso in cui la dichiarazione contenga imposte da versare, il ravvedimento deve essere completato anche con:
- Versamento dell’imposta non pagata;
- Interessi legali calcolati giornalmente (dal 1° gennaio 2024 è in vigore il tasso legale del 2,5% annuo);
- Sanzioni ridotte per il mancato o tardivo pagamento.
Calcolo degli interessi e sanzioni accessorie
Per ogni giorno di ritardo nel pagamento dell’imposta dovuta, vanno calcolati:
- Interessi legali giornalieri;
- Sanzione per tardivo versamento dell’IVA: normalmente pari al 30%, ridotta con ravvedimento progressivo.
Ad esempio:
- Entro 30 giorni dal termine: sanzione ridotta all’1,5%;
- Entro 90 giorni: sanzione ridotta all’1,67%;
- Oltre 90 giorni ma entro un anno: 3,75%.
Il pagamento avviene tramite modello F24, utilizzando i codici tributo relativi all’IVA (ad esempio 6001 per gennaio, 6099 per saldo annuale) e 8911 per le sanzioni.
Conclusione: meglio non rischiare
Rispettare i termini per la presentazione della dichiarazione IVA è fondamentale per evitare sanzioni e complicazioni. Tuttavia, in caso di ritardo, è importante intervenire rapidamente sfruttando le possibilità offerte dal ravvedimento operoso. Presentare la dichiarazione entro 90 giorni e pagare la sanzione ridotta può evitare problemi ben più gravi.